venerdì 27 agosto 2010

E' Venerdì - voglio uscire!!

E' un'abitudine dura a morire, una spinta, quasi un istinto. E' più forte di me, è dentro di me, ogni venerdì mattina: stasera esco. Un residuo della mia vita passata, quando lavoravo tutta la settimana, anche fino alle 10 di sera, oppure quando uscivo presto e organizzavo un aperitivo tra donne a Campo dei Fiori, sotto la statua di Giordano Bruno.

Nonostante tutto mi trovavo sempre al solito ristorante alle 10.30 a raggiungere Alessandro e la combriccola di amici (mai meno di 10 persone) quando chiudeva il bar, e a mezzanotte ancora carica: dove si va per il dopocena? La risposta era sempre una delle tante fonti di divertimento disponibili a Roma e dintorni, specialmente d'estate: quattro salti nei locali all'aperto, una passeggiata per una delle ville aperte piene zeppe di bancarelle, un drink sul Tevere a guardare il fiume di persone che scorre lungo le sue sponde, con una vista mozzafiato su Castel Sant'Angelo. Si facevano le quattro, le cinque, anche le sei di mattina. Ricordo l'ultima notte bianca, che tra l'altro dovrebbe ricorre i primi di settembre, quando abbiamo assistito al concerto di Vinicio Capossela al Pincio, sullo sfondo dell'alba.

Oggi come ieri, quell'istinto non se ne vuole proprio andare, e non sarò certo io a sopprimerlo! Faccio in modo, costi quel che costi, di approfittare dei Venerdì per vedere i miei amici. Già da lunedì inizio a prepararmi, cerco di dormire e riposarmi il più possibile, concentro i massaggi intorno ai weekend, inizio a visualizzare quello che devo mettermi. Purtroppo la scelta dei luoghi non è così vasta come prima, visto che devono rispondere ad una serie di requisiti (budget da rispettare, parcheggio vicino o mezzi comodi, posti a sedere, non troppo rumoroso...ecc.), e le pile non garantiscono più una tenuta fino all'alba.

I "prezzi" per queste attività sono variabili e imprevedibili. Non si sa mai quando cadrà l'ascia ne dove andrà a colpire. A volte cade subito, e la testa comincia a girare appena ho raggiunto la sedia. A volte cade 2 giorni dopo, e mi vengono a mancare le ginocchia e la schiena. A volte non sento nulla, e penso di essere passata innosservata, di aver ingannato la malattia, poi dopo una settimana, apparentemente tranquilla, i sintomi vengono a trovarmi tutti insieme con la febbre.

Spesso capitano le volte in cui proprio non ce la faccio in partenza, e sono costretta a rimanere a casa. Per cercare di non piangermi addosso, organizzo le attività che mi terranno occupata fino al rientro di Alessandro, visto che il Venerdì di solito fa abbastanza tardi. Quando lui esce con gli amici, io alzo il telefono e ordino la pizza o il sushi (dipende da quanto sono riuscita a guadagnare), e inizio a scegliere una tra le due serie televisive che amo da morire (Grey's Anatomy o Sex and the City?) per fare una maratona di sane fantasie su New York o il Dr. Stranamore, oppure un film in tv o dvd. Quando vado a letto chiamo Alessandro, che a quell'ora si trova a pagare il conto al ristorante, accompagnato da tutti gli amici, e probabilmente per concludere la serata andranno al pub prima di tornare a casa. Mi addormento accanto a Tito, che si mette con la testa sul cuscino di Alessandro, con un libro in mano, con la luce accesa.

Quando sono stabile, il bar di Alessandro è un posto dove mi sento sicura. Ale è dietro il bancone e mia suocera sta dietro alla cassa, e l'80% delle persone che frequentano il bar la sera mi conoscono, conoscono la mia malattia, e trovo posto a sedere a ogni tavolino.

A questo punto devo presentarvi una persona importante: Roisin. Lei viene dall'Irlanda e non mi capita spesso a Roma di trovare un'altra ragazza anglosassone con cui mi trovo in così tanta sintonia. E' stata lei a portarmi il mio primo "aperitivo" a domicilio, quando ero cominciata a scendere dal letto. Io ero in pigiama, e lei bussò alla porta con una bottiglia e degli stuzzichini. Con lei giurai che prima o poi saremmo tornate a fare gli aperitivi insieme, in vecchio stile, ma poi mi rimisi a letto con un gran mal di testa cercando di levarmi quel giuramento dalla mente, perché ero convinta che non ce l'avrei mai fatta.
Come adoro avere torto! Tra i miei sforzi, la provvidenza, il dio dell'energia, congiunzioni astrali, o chissà che cosa, sono anche accaduti degli eventi rari, come diamanti, che mi hanno donata dei momenti quasi normali durante il corso di quest'ultimo anno. In questi eventi rari, so chi chiamare: Roisin!

Lei è la mia compagna di conquista, o meglio, di riconquista, del centro storico. Fino ad oggi questi eventi sono stati solo due, ma spero con tutto il cuore che aumenteranno. La prima volta, dopo mille ripensamenti, dubbi e paure, decisi di prendere il trenino da casa mia a Trastevere, dove lei mi ha raggiunta per accompagnarmi a piazza Trilussa per un bicchiere di vino. Per quel brindisi avevamo entrambe le lacrime agli occhi. La seconda volta è stato non molto tempo fa, mi sentivo stranamente energica, incoraggiata dalle mie ultime analisi del sangue, e chiesi ad Alessandro di portarmi al bar con lui. Da lì, lasciando Ale di stucco, presi un taxi verso la meta più ambita da quando sto male: Campo dei Fiori. Sentivo una voce dentro di me: "Ora o mai più". Aspettando lì Roisin, seduta allo stesso tavolino nello stesso locale dove andavo quando avevo 27 anni, mi sono concessa un brindisi da sola, con la statua di Giordano. Eh già..il sole non gira intorno alla terra, e io non giro intorno alla CFS!

Non ho idea come andrà stasera ma il piano è decisamente meno ambizioso - è vero che non sono io a girare intorno alla CFS ma le regole sono comunque alquanto severe. Alessandro ha fatto una settimana intera di doppi turni, perché il suo banchista è in ferie, e quindi ho fatto un po tutto da sola, incluso portare fuori il cane, e ha lasciato il segno nelle mie gambe. In ogni caso, visto che ancora mi reggo in piedi e la settimana non ha fatto alzare la febbre (Mamma: già questo è un risultato importante quindi non ti preoccupare), anche se non è l'idea più prudente del mondo, andrò al bar a trovare Ale e gli amici per un paio d'ore, per dare retta alla voce nella mia testa, e se non altro per ricordare alla malattia che si crede il sole che sarà lei e sempre lei a dover girare intorno me e, se non le sta bene, può anche cambiare orbita!

Ora devo assolutamente tornare a dormire, altrimenti mi dovrò rimangiare tutto.

2 commenti:

  1. L'aperitivo a casa, grande cosaaa!!!
    Vale quando vengo a trovarti facciamo?!?! Pensa che non avrei problemi di guida dopo, bevo e poi diretta a letto.
    Baci

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  2. Silvia, se vieni a Roma tradisco Roisin e ti porto al Colosseo ;)
    1 Bacione

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Grazie per i vostri commenti.