venerdì 21 gennaio 2011

Infermiera Canina

Che bella la vita! Proprio quando ti dici "oggi mi riposo un po" non fai in tempo a dirlo che subito succede qualcosa. Devo dirvi che oggi per fortuna mi sono svegliata senza nausea, ma sempre un po troppo fiacca e dolorante per i miei gusti, quindi, post passeggiata con Tito, il programma era di rimettermi in pigiama e guardare una sfilza di film dopo l'altro. Ero talmente focalizzata su quest'idea che ho cercato d'ignorare la consistenza inusuale (non c'è un modo carino di dire diarrea, proprio non c'è) degli escrementi di Tito stamattina, e siamo tornati a casa: lui sul divano di Ale, io sull'altro, a sonnecchiare.

A un certo punto, lui gratta alla porta finestra che da sul giardino e lo faccio uscire. Dopo un po che non lo vedo rientrare, infilo le pantofole ed esco fuori. Ci metto un po a capire cos'era successo. Intravedo le zampe posteriori del cane tra i rami della siepe e sento una specie di piagnucolio. Si era incastrato tra le sbarre cercando di uscire dal giardino! All'inizio cerco di farlo tornare indietro, ma non ci riuscivo, quindi ho dovuto dare uno spettacolo comico ai miei vicini che stavano scaricando la spesa nel viale e uscire in pigiama e pantofole per tirarlo fuori dall'esterno. Appena rientriamo in casa, lui esce fuori in giardino e "esplode". Doveva essere proprio disperato poverino, di solito piuttosto muore pur di non farla in giardino (capisce benissimo che se la facesse lì non lo porterei più a spasso). Appena finito, non soddisfatto ovviamente, inizia a vomitare. Io entro in modalità panico e chiamo la veterinaria, che mi dice di portarlo subito lì.

Facile a dirsi, un po più complicato a farsi. Cerco di vestirmi e senza accorgermene infilo 2 maglioni invece di 1 solo, metto la giacca, infilo la pettorina e guinzaglio a Tito (il quale è entrato in frenesia totale all'idea di un'altra passeggiata), prendo le chiavi della macchina e, per fortuna quando stavo per sbattere la porta, mi ricordo di prendere le chiavi di casa e il suo libbretto dei vaccini. Con tutte queste cose in mano, la borsa, le chiavi, il cellulare, e Tito che mi cerca di slogare il braccio a furia di tirare, i capelli tirati su col mollettone, l'impronta del cuscino del divano sul viso e gli occhi stanchi, sembravo la Befana in preda ad una crisi di nervi.

Ci vuole un sacco d'energia per guidare, la concentrazione è massima e i muscoli devono lavorare tra i pedali, e ho fatto due o tre bei respiri prima di fare manovra e dirigermi verso la clinica, dove la veterinaria è assolutamente splendida e simpatica, ma dove è quasi impossibile trovare parcheggio. Dopo 40 minuti circa, esausta, trovo un posto per parcheggiare a 4 passi dalla clinica, peccato che sono 4 passi tutti in salita, sempre con Tito che si è trasformato in cane da slitta e in modalità diarrea esplosiva! In meno di mezz'ora la visita è conclusa e sono già fuori diretta verso la macchina, con tutte le istruzioni per la cura e la ricetta....oddio, la ricetta!!! Ero talmente rimambita da tutti gli eventi che mi ero dimenticata la ricetta nello studio della dottoressa!! Purtroppo me ne accorgo quando sono già seduta in macchina e non ho altra scelta che tornare indietro...fantastico. Prima di ripartire chiamo Alessandro e mi faccio comprare le medicine -impossibile andare in farmacia, voglio solo tornare a casa. Solo quando rientro a casa, con crampi ovunque, mi accorgo di avere 2 maglioni addosso e che non ho neanche chiuso la porta a chiave...in questi casi le possibilità sono 2: o ti chiami Einstein oppure forse hai una bella ricaduta di CFS imminente.

A quanto pare se c'è qualcuno in questa casa che ha l'influenza intestinale, è Tito, non io. Io mi devo rassegnare ad aggiungere ancora un altro paio di giorni al mio recupero anti-ricaduta, a meno che domani il massaggio non faccia un miracolo di dimensioni storiche.

A raccontarvela la storia mi ha fatto ridere, spero che faccia ridere anche voi.... C'è una certa tragicomicità in tutto questo, e naturalmente c'è il fatto positivo che sono riuscita a salvare Tito dalla disidratazione e sono stata in grado di aiutarlo da sola - l'anno scorso non riuscivo neanche a guidare e avrei dovuto chiedere l'aiuto di qualcuno. Sono contenta per questo, grata per questo, e penso che anche se non mi sento tanto bene, almeno non sono l'unica "paziente" questa sera.

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