Il nuovo anno è arrivato, e quest'anno l'ho aspettato con un atteggiamento diverso. Negli anni passati sono stata molto attenta, risparmiando le energie, dosando le forze, andando in posti sicuri, dove tutti sanno come sto. Il posto che mi ha accompagnato da un anno all'altro dal 2007 al 2008 è stato il divano di casa di un nostro amico. Mi ricordo come all'epoca ero terrorizzata dal pensiero di uscire per paura di sentirmi male e quindi abbiamo optato per quest'opzione. Dal 2008 al 2009 (quando ero rassegnata), ci siamo avventurati nel ristorante di cui parlo nell'articolo di Tu Style, dove sono svenuta una volta e mi sono sentita male numerose volte e dove oramai eravamo di casa, e idem dal 2009 al 2010.
Quest'anno è stato un anno di evoluzione, l'anno dei massaggi, l'anno delle prove di miglioramento, l'anno delle conquiste personali (la febbre è assente da 5 mesi), e delle piccole conquiste pubbliche (la manifestazione, l'articolo, e questo blog). Anche se gli ultimi giorni non sono stati proprio i migliori, sono sempre stata convinta che quest'anno sarebbe andata diversamente. Non sapevo cosa avremmo fatto, e a dirvi la verità, visto il freddo e il raffreddore che si ostinava ancora a non mollare la presa, fino alla sera del 30 pensavo che avremmo passato il nostro primo capodanno a casa sotto il plaid come due vecchietti davanti alla TV con il cotechino. Ma ieri sera è arrivata una telefonata di una mia amica, Emanuela (citata tra le mie "Parole d'incoraggiamento da amici vicini e lontani"): "Valentina, riposati"..."Qui dobbiamo prendere la situazione in mano" parlava dal bar dove si erano riuniti tutti - tranne me- a decidere cosa fare. Devo dire che l'ha presa in mano la situazione...e come! Non so come, ma è riuscita a prenotarci un tavolo al Fico, un ristorante in pieno centro nei pressi di Piazza Navona.
Ero terrorizzata, ma eccomi qui. Il piano d'attacco è stato di uscire presto da casa per trovare parcheggio più vicino possibile al locale, per camminare il meno possibile e per poter tornare a casa in fretta in caso di bisogno. Il piano preventivo è stato far passare a prendere Tito la mattina del 31 in modo da non dover passeggiare e in modo da potermi riposare completamente domani e dopodomani. Il piano mio personale parte dall'abbigliamento: niente tacchi, niente di stretto che mi possa irritare i nervi e i muscoli, niente borsetta pesante, strati caldi di abbigliamento, e un regime stretto di "divano e letto" fino all'ultimo, fino all'orario di uscita. La settimana precedente avevo fatto un ottimo lavoro di preparazione, grazie al raffreddore e il mal di gola e al lavoro (almeno sono rimasta inchiodata al divano), quindi speravo di avere abbastanza carica in corpo per reggere...insomma ero terrorizzata ma determinata di seguire l'onda di ottimismo fino a riva.
Terrorizzata insomma, ma anche molto felice di poter anche solamente considerare quest'opzione come una reale possibilità. Non è stato facile, ma anche questa è una conquista, avere abbastanza slancio per avventurarsi fuori dal noto e dal sicuro per affrontare il nuovo anno dal centro della mia città.
Volevo ringraziarvi, cari lettori, per tutto quello che avete fatto per me in questi mesi. Solo il fatto di sapere che ci siete mi fa sentire ancora più forte e ancora più tenace. Vi dirò che osservare le statistiche di quante visite ci sono al giorno è sufficiente per tirarmi su di morale nei momenti più brutti e per ricordarmi che per ogni avventura che passo fuori dalle 4 mura di casa, so che posso contare su di voi per ascoltarmi quando soffro le conseguenze delle mie "follie".
Le conseguenze di questa "follia" sono state un sonno profondo fino al pomeriggio del 2, interrotto solo da brevi risvegli per mangiare qualcosa, un ovvio peggioramento nel mal di gola, ma tutto sotto controllo. Domani ho un massaggio per cui spero di tamponare la situazione e tra oggi e domani ho intenzione di riprendermi anche Tito. Tutto sommato i miei livelli di energia oggi sono buoni, non normali ma buoni, e sono profondamente felice di aver trascorso il veglione in posto diverso, pieno di allegria e di spensieratezza, senza dover correre a casa e senza i contrattempi che mi aspettavo.
Spero che questa piccola prova di forza rappresenti una speranza per coloro che l'hanno persa e che il 2011 sia un anno di svolta nella ricerca per cure definitive e metodi diagnostici efficaci per la CFS. Nel frattempo voglio consigliare a tutti di fare una prova con i massaggi (parlatene prima con il vostro medico curante, mi raccomando, e trovate un massaggiatore professionista!!) linfodrenanti - metodo Vodder - perchè senz'altro devo a questa cura le mie conquiste recenti. Siamo tutti diversi, e non è detto che abbiamo tutti le stesse reazioni, ma spargere la voce su questa tecnica di combattimento del nemico mi sembra il minimo che possa fare.
Ho intenzione di sottoporre questa mia esperienza all'attenzione del Prof. Tirelli, per cercare di capire meglio la scienza dietro a questo miglioramento del tutto inaspettato, e vi farò sapere di più nei prossimi giorni.
Buon inizio a tutti e ci vediamo prossimamente su questi schermi!
E' la ricetta femminile che cura quasi tutti i mali del mondo, ma purtroppo non tutti, anche se internet mi dà una mano per togliermi qualche sfizio ogni tanto e un vestito nuovo mi fa ancora sorridere. Se non hai mai sentito parlare della stanchezza cronica o se sei una veterana come me e vuoi condividere anche la tua esperienza diretta sull'argomento, cerchiamo insieme la verità all'insegna della leggerezza e la femminilità senza aver paura di sembrare superficiali.
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lunedì 3 gennaio 2011
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